L’allarme per la scarsità di acqua nel nostro pianeta diventa sempre più sentito: ogni giorno si consumano litri e litri di acqua per azioni fondamentali come bere, cucinare e lavarsi, ma anche per produrre cose come vestiti, cibo, carta ecc.
Per far fronte a questa importante problematica, in Olanda è stata condotta una ricerca molto interessante ad opera di Chapagain, A.K. e Hoekstra, che si intitola «Water footprints of nations», Value of Water Research Report Series No. 16, UNESCO-IHE, Delft, the Netherlands.
Dopo aver preso visione dei risultati di tale ricerca, il designer Tim Kekeritz ha deciso di realizzare un poster per visualizzare parte dei dati ricavati e per comunicare la questione dell’«acqua virtuale» e del «water footprint» usando un linguaggio visivo che è pulito ed essenziale, ma molto comunicativo.
L’impronta d’acqua (i.e. water footprint) di un individuo, società o nazione consiste nel totale del volume di acqua utilizzato per produrre i beni ed i servizi consumati dall’individuo/società/nazione. Qualche dato di esempio:
— per produrre 1kg di carne di manzo occorrono 16.000 litri d’acqua
— per produrre una tazza di caffè occorrono 140 litri d’acqua
L’impronta d’acqua della Cina è di circa 700 metri cubi annui pro capite. Quella del Giappone è di 1.150 metri cubi annui pro capite, quella degli USA è 2.500.
Per maggiori informazioni visitate il sito waterfootprint.
Da “scattodesign“