Portatori d’acqua

PORTATORI D’ACQUA
di Roberto Marcatti

Parlare di acqua, senza tenere conto della localizzazione di dove si è e del cambiamento climatico,è come giocare a mosca cieca da soli in un deserto. Oggi più che mai, tutti, da nord a sud, da est a ovest, devono fare i conti con questo bene una volta inesauribile. Le previsioni di esperti, metereologi, biologi e agronomi ci dicono invece che siamo in una situazione di grande difficoltà: la riserva di acqua dolce per abitante si riduce di anno in anno. Basti pensare che nel 1960 c’erano 16.000 metri cubi a disposizione per abitante per arrivare alla previsione nel 2025 di soli 4.800 metri cubi pro capite.

Questo significa che in 50 anni, tempo brevissimo, le scorte idriche si sono dimezzate. Analizzare il territorio vuole dire che, oltre capire le sue trasformazioni, anche leggere ed interpretare dei dati statistici, delle usanze quotidiane, individuare i come e perchè su quel territorio si usa più acqua, scindere l’acqua usata per l’agricoltura da quella per gli usi industriali e da quella per gli usi domestici. Il Piemonte è sempre stato una delle regioni più ricche di acqua sia per la sua conformazione geografica, per le montagne ed i ghiacciai, per i bacini idrografici per la rete di fiumi ed affluenti che vanno a rifornire il più lungo fiume d’Italia, il Po.

La cosa che mi stupisce sempre durante le mie lezioni universitarie al Politecnico di Milano, Facoltà del Design, è vedere il viso stralunato degli studenti quando gli si chiede quanta acqua consumino giornalmente.In questi anni di studio e di ricerca, ho capito sostanzialmente due cose: la prima è che la sensibilizzazione sui consumi e sugli sprechi dell’acqua incomincia con dei percorsi formativi sui bambini e nelle scuole, facendo vera istruzione su questo tema; la seconda è che oggi tutti i professionisti seri ed impegnati dal macro al micro adottano una propria sensibilità nell’affrontare il grande progetto architettonico di riqualificazione territoriale con l’utilizzo di tutte le tecniche ed i materiali necessari per uno sviluppo sostenibile, e nel micro cercando di adottare sempre meno materie prime, usando materiali di riciclo per dare nuova vita ad oggetti di uso comune.

Il Piemonte e in particolare Torino si è attivato in più modi sul tema, dalla creazione di Movimenti per l’Acqua, alla nascita del Comitato di Collaborazione Medica di Torino,una ONG che ha iniziato nel 2003 una campagna sull’acqua “Portatori d’Acqua” che è coinvolta in un progetto nazionale di comunicazione sull’acqua, che parte proprio dalle scuole, con delle lezioni dal titolo ” Non lasciamoli in cattive acque. – Diritto all’acqua pulita”, sino al percorso educativo destinato agli allievi delle classi medie inferiori intitolato ” Dall’alpeggio alla savana. Transumando in cerca di erba e acqua”.

Ci sono in essere altri interessanti progetti e proposte di altri enti e ONG piemontesi:

Sete di acqua – sete di giustizia – CISV

– Acqua risorsa dell’umanità – CICSENE

– Acqua è vita – equilibrio d’ambiente e responsabilità dell’uomo – LVIA

– Acqua, democrazia, partecipazione – Re.Te.

e molte altre che si possono trovare sul sito del comune di torino

Re.Te ( Restituzione Tecnologica ) braccio operativo di SERMIG, non solo promuove dei percorsi educativi, ma anche proposte progettuali che vengono sviluppate e verificate sul campo di azione. Attualmente i due progetti principali legati all’acqua sono:

– lo sterilizzatore dell’acqua con l’autoproduzione dell’ipoclorito di sodio a partire dal sale di cucina – design A. Mengoni,G.Rossati, M.Marmotti ( vedi scheda allegata)

– l’eliodomestico, dissalatore ad energia solare per i paesi in via di sviluppo – design Gabriele Diamanti.

Quest’ultimo progetto deriva dalla tesi di laurea di Diamanti, curata dal Prof. Arch. Trabucco del Polidesign di Milano, ed è stato donato all’associazione quale gesto di una partecipazione solidale anteponendolo ad un interesse personale.

Il Politecnico di Torino stà organizzando un incontro per il 22 marzo Giornata Mondiale dell’Acqua che tratterà di ” Risorse Idriche a Rischio” Anche la Società Metropolitana Acque Torino ( SMAT ) è impegnata nell’educazione ambientale con un percorso didattico ” Crescere in città” promosso proprio dalla città di Torino. Stanno sorgendo in diverse città italiane delle istituzioni chiamate Università del Bene Comune, con all’interno la Facoltà dell’Acqua, ed anche il Piemonte è sicuramente interessato a questi sviluppi futuri.

Il mio studio e la mia ricerca sull’acqua durante questi anni mi hanno portato ad ideare e curare un progetto no profit dal titolo H2O – Nuovi scenari per la sopravvivenza, che non consiste solo in una mostra che illustra dei prodotti esistenti e delle teorie, ma si propone, attraverso l’intervento di architetti, designer e grafici da me sollecitati, di rivendicare la vocazione specificatamente sociale e civile della cultura del progetto e della comunicazione, e sottolineare i legami profondi che essa intrattiene con l’attualità e con i problemi irrisolti del vivere quotidiano.

Lo stesso saggio edito da CUSL non voleva e non poteva essere un catalogo, sarebbe stato troppo semplice e poco generoso rispetto alla ricerca e all’idea che stavo perseguendo. Volevo che ci fossero altri personaggi che avessero a che fare con il mondo dell’acqua ma che non fossero dei progettisti; da questa considerazione la scelta di personaggi come l’antropologo Alberto Salza, l’inviato del Corriere della Sera Ettore Mo, lo scrittore Dominique Lapierre, l’astrofisico Leopoldo Benacchio,il biologo Claudio Longo, il metereologo Luca Mercalli,il fotografo Giovanni Gastel, ed altri personaggi eterogenei per competenze professionali.

L’acqua è un mondo, ed in una goccia si condensa il sapere millenario del vivere e sopravvivere, ed oggi siamo in una situazione quasi di non ritorno, se tutti non siamo più consapevoli e più attenti all’uso, ed allo spreco di questa risorsa.

Roberto Marcatti

Professore di Design del Territorio, Politecnico di Milano