STOCCOLMA – L’inquinamento dell’acqua è un’emergenza mondiale, con ormai solo il 20% dei fiumi e dei laghi di tutto il pianeta che ha conservato la purezza originaria, e miliardi di persone che non hanno ancora accesso a condizioni igieniche decenti. Non solo l’accessibilità, che già è un enorme problema, ora la priorità della 20ma Settimana mondiale dell’acqua (dal 5 all’11 settembre a Stoccolma) è la qualità, la purezza e l’inquinamento delle risoerse idriche.
ACCESSO – L’accesso all’acqua è infatti uno degli obiettivi del Millennio decisi dall’Onu per il 2015, ma secondo gli organizzatori dell’evento svedese, al quale partecipano oltre 2.500 delegati, molto difficilmente verrà raggiunto. «Senza acqua non si può combattere la fame, senza bagni nelle scuole non si può garantire un’educazione adeguata», indica Anders Berntell, dell’Istituto internazionale dell’acqua di Stoccolma. «E senza un’adeguata igiene le malattie continueranno a diffondersi, con il risultato di un’aumentata mortalità infantile. Ma questo tema è messo da parte rispetto ad altri meno urgenti».
ACQUA PULITA – Nel mondo 800 milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile e oltre 2,5 miliardi non dispongono di un decente sistema di fognature. Ma, nonostante gli sforzi, al massimo la seconda cifra scenderà di 100 milioni nei prossimi cinque anni. La mancanza di acqua pulita è responsabile di 1,8 milioni di morti ogni anno per colera e altre patologie diarroiche, di cui il 90% ha meno di 5 anni, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, dove l’80% dei rifiuti industriali e urbani viene scaricato nei corsi d’acqua senza alcun trattamento.
OBIETTIVI – Uno degli obiettivi di Stoccolma è come esercitare pressioni, soprattutto sulle industrie, affiché evitino di inquinare le acque potabili. Le soluzione in discussione sono due: da una parte si chiede a chi inquina di pagare per ripulire, in modo da trasferire i costi sui responsabili; dall’altra si cercherà di rendere noti i nomi degli inquinatori per additarli all’opinione pubblica.
AFFARE – L’acqua resta un grande affare. Secondo una ricerca di Standard & Poor’s presentata nei giorni scorsi, gli indici di Borsa delle 50 aziende più grandi del mondo legate all’acqua sono cresciuti negli ultimi cinque anni del 7,3%, più del doppio delle altre industrie, nonostante la crisi economica globale.