Riportiamo questa importante notizia apparsa su Ecoblog.
Lo scorso anno già Parigi si decise a abbandonare la privatizzazione. La decisione dei berlinesi è frutto di un referendum voluto dall’associazione Berliner Wassertisch e votato a favore da 665.713 persone. La necessità di un rientro della gestione pubblica che torna ora nelle mani della Berliner Wasserbetriebe (BWB) nasce dall’aumento considerevole delle tariffe, lievitate del 35%: un metro cubo d’acqua berlinese costa 5,12 euro, a Colonia 3,26. Va considerato, inoltre, che la campagna è stata vinta con un budget risicato di 12mila euro.
La storia della privatizzazione del servizio dell’acqua a Berlino merita di essere raccontato perché costituisce sia una lezione, sia un monito a chi va cianciando di privatizzazioni convenienti.
Ora il primo atto sarà la pubblicazione dei contratti, gli accordi e le successive modifiche messi in piedi dal 1999 in poi tra il Comune di Berlino Veolia e RWE, Rheinische Elekrizitätswerke, il colosso dell’energia elettrica. L’associazione Berliner Wassertisch (che somiglia un po’ alla nostra acquabenecomune.org) è convinta che la privatizzazione dell’acqua a Berlino non rispetti il diritto naturale a questo bene. Le società che hanno fin qui gestito le acque pubbliche di Berlino sono Veolia e RWE che hanno il 49,9% della municipalizzata e che hanno portato a casa ricavi per circa 1,7 miliardi di euro. Secondo Berliner Wassertisch restano da conoscere ancora alcuni importanti documenti e relativi accordi che non non sono stati resi pubblici.
Da Ecoblog del 15 febbraio 2011