I ricercatori dei paesi sviluppati di tutto il mondo hanno scoperto un sistema basato sulla fusione nucleare, di libero accesso, che permette di eliminare gli agenti patogeni presenti nell’acqua. Questo strumento si chiama “SOLE” ed è accessibile a chiunque si trovi all’aperto in una giornata senza nuvole.
Anche se già conosciuta fin dagli anni 80, i ricercatori hanno perfezionato questa tecnica conosciuta con il nome di SODIS, facendola conoscere a tutto il mondo.
“Il numero di persone che utilizza regolarmente il sistema SODIS per il trattamento dell’acqua potabile è in continuo aumento”, dichiara Regula Meierhofer del Dipartimento della federazione di acqua e servizi igienico-sanitari nei Paesi in via di sviluppo, uno dei gruppi più attivi nella promozione di questa idea. Oggi oltre 5 milioni di persone ogni giorno disinfetta l’acqua con il metodo SODIS, e ogni anno se ne aggiungono 750.000. SODIS si basa sull’esposizione alla luce solare di acqua contaminata; i raggi UV del sole distrugge il materiale genetico e la struttura cellulare dei virus e degli agenti patogeni. Lo strumento più comunque da utilizzare è la bottiglia di plastica PET, questo perchè lascia passare la maggior parte dei raggi UV. Inoltre la sua estrema diffusione nei paesi in via di sviluppo la rende reperibile in ogni luogo. In questi paesi l’utilizzo di questo metodo permette la diminuzione di casi di diarrea dell’85%.
Ma questa è solo la proverbiale goccia nel mare. Ogni anno 1,2 miliardi di persone vive senza aver accesso a fonti di acqua potabile (un quinto della popolazione mondiale) e ogni anno 1,8 milioni di bambini muore a causa di diarrea dovuta all’utilizzo di acqua contaminata.
Quindi perchè fornire un metodo economico, pratico e semplice per purificare l’acqua non è diventato immediatamente un successo mondiale?
Heierli ripropone la domanda in questo modo: perchè è così difficile fornire acqua pulita ai poveri mentre è così facile venderla ai ricchi?
Fondamentalmente è un problema di marketing. Anche dove il metodo SODIS è utilizzabile da chiunque, perchè le bottiglie di plastica sono presenti, solo la metà della popolazione è a conoscenza della tecnica da utilizzare. L’istruzione su come purificare l’acqua non va fermata dopo un anno di propaganda, ma va mantenuta nel tempo, con continui promemoria alla gente, facendo in modo che diventi un uso comune e penetri nella cultura del quotidiano di queste popolazioni.
Se il metodo SODIS ed altri sistemi di purificazione, come il bollire l’acqua o la filtratura, riusciranno a prendere piede concretamente, servirà un modello di business su cui poter fare affidamento. Egli suggerisce una catena di approvvigionamento sostenibile, per soddisfare una massiccia domanda, catalizzata attraverso campagne di marketing sociale, e qualche buona abilità nel vendere vecchio stile. Speriamo che coloro che non hanno acqua pulita possano un giorno farlo.