Indolenza ed inattività, rilevazioni incerte, l’ambiguità normativa sono fattori che sommati possono arrecare un danno ingente, di dimensioni spropositate”. Così l’On. Domenico Scilipoti dell’Italia dei Valori sulla questione del cromo esavalente nelle falde acquifere nel bresciano. “Una vicenda letteralmente raccapricciante. L’aspetto che più inquieta – prosegue il deputato IDV – è la cinica lentezza, se non addirittura l’inerzia, con cui si sta procedendo in presenza di una situazione allarmante. Il solo pensiero che l’acqua utilizzata per uso potabile da centinaia di famiglie possa contenere il letale cromo esavalente suggeriva mobilitazione immediata. Invece, si trova modo di temporeggiare, di sollecitare modifiche e coordinamento di disposizioni normative, di chiedere un responso alla Commissione Europea. Eppure patologie quali tumore al naso ed ai polmoni, infertilità, alterazione genetica con ricadute sulle generazioni future sono conseguenze scientificamente dimostrate. Si è sin qui accertata la responsabilità in merito alla contaminazione delle falde? Si provveda, senza ulteriore perdita di tempo, all’inibizione dell’utilizzo dell’acqua inquinata. Si consentano alternative idriche alla popolazione e si depurino, infine, le falde. La qualità dell’acqua – conclude Scilipoti – non può passare come un elemento secondario che si presta ad un balletto di cifre e indici, consentendo, nell’incertezza, un uso che può rivelarsi letale”.
Da “IMGPress.it” del 3 aprile 09