Il fiume Whanganui, ritenuto sacro dai Maori, ottiene dopo una lunghissima battaglia legale personalità giuridica.
Secondo una leggenda Maori il fiume Whanganui nacque quando il monte Taranaki, dopo aver litigato con il monte Tongariro per conquistare le grazie del monte Pihanga, abbandonò il centro dell’Isola del Nord e si trasferì al mare, lasciandosi alle spalle un profondo solco. Il monte Tongariro riempì il solco d’acqua fresca e diede così vita al fiume Whanganui. Questo fiume è storicamente importante per i Maori, che lo ritengono sacro e con cui animisticamente si identificano, ed è stato uno dei principali punti di insediamento per la tribù Maori Whanganui Iwi. I Maori si considerano parte dell’universo, alla pari con montagne, fiumi e mari, e considerano dunque il loro fiume alla stregua di un essere vivente. Il fiume Whanganui è il primo fiume al mondo ad ottenere una personalità giuridica protetta da rappresentanti legali.
La vittoria dei Maori
D’ora in avanti anche per la legge neozelandese il fiume sarà a tutti gli effetti ritenuto un essere vivente, una sentenza senza precedenti ha infatti stabilito che le acque del fiume Whanganui hanno una personalità giuridica e avranno quindi gli stessi diritti giuridici di un essere umano. La battaglia legale per ottenere questo risultato è durata oltre 140 anni, la più lunga della storia del Paese, ora il fiume sarà difeso in tribunale da due rappresentanti, uno scelto dai Whanganui Iwi e uno nominato dal governo.
Il fiume come membro della tribù
Il riconoscimento è arrivato lo scorso mercoledì grazie all’ampliamento del trattato di Waitangi, sottoscritto nel 1840 da un rappresentante della corona inglese e da rappresentanti delle tribù Maori dell’Isola del Nord. Alla firma del trattato centinaia di rappresentanti tribali hanno pianto di gioia, “da sempre consideriamo il fiume un antenato – ha spiegato Gerrard Albert, rappresentante della tribù Whanganui Iwi. – Abbiamo lottato a lungo per far sì che tutti possano capire che dal nostro punto di vista il fiume è come un essere vivente ed è un insieme indivisibile con tutti i suoi elementi fisici e spirituali, dalle montagne del centro dell’Isola del Nord fino al mare”.
Il fiume Whanganui scorre per 290 chilometri dalla sorgente, sul monte Tongariro, fino al Mar di Tasmania ed è il fiume navigabile più lungo della Nuova Zelanda.
Cosa cambia con la nuova legge
Il riconoscimento della personalità giuridica del corso d’acqua implica che d’ora in avanti ogni danneggiamento al fiume equivarrà a un reato contro la tribù Whanganui Iwi. “Questa legge riconosce la profonda connessione spirituale fra il locale popolo Whanganui Iwi e il loro fiume ancestrale – ha dichiarato il ministro della Giustizia della Nuova Zelanda Christopher Finlayson. – ne riconosce le tradizioni e usanze e crea una base solida per il futuro del fiume”.
Testo di Lorenzo Brenno