Acqua ai passeggeri!

Intervento H2O / 29 sett 2007 / casa del Cinema / Roma

Sui muri dei sottopassaggi alla stazione Tuscolana si vedono qua e là graffiti con la scritta “acqua ai passeggeriâ€?.
Sembrano rivendicazioni di altri tempi, ma sono attuali, perché ormai tutte le fontanelle nella stazione sono guaste e non erogano più l’acqua potabile. I passanti portano in mano o nelle borse contenitori di plastica individuali contenenti questo bene prezioso, venduto ormai a caro prezzo da distributori e aziende produttrici che mirano al monopolio distributivo dell’acqua.
Nel futuro Roma rimarrà senza fontanelle?

Chi pensa a “Acqua e Designâ€?, soprattutto dal punto di vista della formazione – come direttore dell’Istituto Europeo di Design di Roma sento particolarmente l’importanza di questa missione – è assalito dai dubbi. Cosa si intende? L’acqua come materiale/elemento o come mezzo utile per l’uomo? Un fatto emerge comunque con chiarezza: l’acqua costituisce un tema vastissimo in un oceano di problematiche differenziate.

Traducendo liberamente Lao Tse:
“Niente al mondo è più morbido e debole dell’acqua. Nonostante ciò l’acqua scalfisce il duro e il forte e nulla è in grado di dominarla. Poiché essa è mutevole e cambia continuamente il suo aspetto.â€?
Così dice il filosofo.

L’acqua si sottrae ad ogni tentativo di imporre ad essa una forma fissa, si potrebbe dire che l’acqua si forma da sé. Essa dà forma al mondo intero, crea gole, canyons e interi paesaggi. La sua ciclicità permette l’alta e la bassa marea e le onde nei mari. Il 70 per cento del nostro pianeta e del nostro corpo è costituito dall’acqua.
L’acqua siamo noi!

La disciplina del Design è in genere intesa come attività creativa dell’uomo per l’uomo: in questo senso l’elemento Acqua è un tema di importanza esistenziale per tutti i designer, dai professionisti affermati agli studenti delle scuole di design. E’ nostro compito come formatori ricordare sempre loro il ruolo responsabile nell’utilizzo delle risorse del nostro pianeta, in special modo dell’acqua.
In questo senso vanno incrementati progetti e ricerche che trattino di un utilizzo controllato di questo elemento come risorsa essenziale per il nostro futuro e mettano al centro dei loro contenuti un suo uso equilibrato e sostenibile.
Nelle nostre scuole dobbiamo fare ricerca, creare innovazione confrontandoci con i grandi temi del pianeta.
È bene superare l’idea dell’oggetto prodotto industrialmente – il classico industrial design – e aprire il concetto ai sistemi, all’interattività, al sociale.
Alcuni esempi.

Bisogna pensare al modo di razionalizzare l’uso dell’acqua in agricoltura, trovare come desalinizzare l’acqua marina a basso costo.

Bisogna trovare sistemi alternativi e aperti di trasporto e stoccaggio di acqua, senza dover ricorrere a forme sempre più chiuse e monopolistiche di produzione e distribuzione. L’acqua è un bene di tutti e in quanto tale va difesa come diritto umano alla vita.

Bisogna trovare nuove possibilità di trasporto e locomozione su acqua e terra con un uso alternativo delle risorse rinnovabili.

Bisogna trovare forme di risparmio e riciclo delle acque per evitare lo spreco in piccola e grande scala, dallo sciacquone del bagno al grande impianto di raffreddamento industriale.

In questo senso vorrei chiudere questo breve intervento, ricordando a tutti che va cambiata e interrotta la logica della disponibilità infinita delle risorse della terra e sicuramente anche il design, riportando la sua identità su obbiettivi meno “glamourâ€? e più “socialmente utiliâ€?, potrà giocare un ruolo sempre più determinante nella società e nella produzione.

Benno Simma

 

Direttore Istituto Europeo di Design Roma