Roma, 15 giu. – I turisti che volevano dissetarsi alla fontana della Barcaccia, in Piazza di Spagna, sono rimasti a bocca asciutta: il ministro dellâAmbiente, Alfonso Pecoraro Scanio, con a fianco lâassessore alle Politiche ambientali del Comune di Roma, Dario Esposito, hanno personalmente messo mano alla chiave posta accanto alla fontana per chiuderne il rubinetto. Un gesto dimostrativo, un esempio dalle Istituzioni a tutti i cittadini: âIn Italia – ha spiegato il ministro dellâAmbiente – abbiamo tanta acqua, ma siamo anche quelli che ne consumano di piuâ. La prossima Finanziaria avraâ come linee guida il risparmio idrico ed energeticoâ?. La chiusura dei rubinetti delle fontane di Roma – a secco oltre alla Barcaccia la fontana di piazza del Popolo, quella di piazza Barberini, ed altre storiche della Capitale – non rimarraâ lâunico provvedimento adottato per far fronte alla crisi idrica nel Paese: âSosterremo anche chi sceglie di installare cisterne per la raccolta dellâacqua piovana – aggiunge il ministro – percheâ eâ impensabile che una risorsa importante come lâacqua potabile sia utilizzata anche nelle attivitaâ per le quali andrebbe benissimo lâacqua di scolo o comunque non potabileâ?. Un concetto ribadito anche dal sottosegretario al Ministero dellâAmbiente, Bruno Dettori, per il quale âoccorre capire che, nelle attivitaâ di irrigazione dei campi o in quelle industriali, dove si utilizza lâacqua potabile anche per il raffreddamento dei macchinari, si puoâ e si deve trovare altri sistemi che utilizzino acqua non potabile, di recuperoâ?.
Da “AGI” del 15 giugno 2007