Acqua, ma senza plastica

In occasione del terzo anniversario del protocollo di Kyoto, la piattaforma eco-culturale Lifegate e l’azienda Sigg, leader nella produzione delle borracce, lanciano una operazione per promuovere il consumo dell’acqua del rubinetto. I rifiuti urbani sono composti al 50% da imballi – che costano energia per essere prodotto e energia per essere smaltiti – e da bottiglie di plastica (ogni giorno in Europa ne finiscono in discarica 30 milioni). L’acqua di Milano è buona, pulita sana ed economica ed ecco quindi l’iniziativa che si articola in tre fasi:
La vendita (da Outliving, via agnello 8 a 10 euro) di una borraccia in alluminio a tiratura limitata prodotta da Sigg;
Una mostra delle borracce SIgg (al LifeGate Cafè, via della Commenda 43);
La distribuzione di flyers sui temi ambientali.

L’operazione ha ottenuto il patrocinio del Comune di Milano, fortemente impegnato a garantire ai cittadini l’acqua nella migliore delle sue forme. L’acqua di Milano origina dalle Prealpi, viene naturalmente filtrata attraverso strati sotterranei di ghiaia e pompata da una falda profonda 130 metri. L’acqua, batteriologicamente pura all’origine, viene ulteriormente purificata per mezo di carboni attivi, torri di areazione e processi di osmosi inversa e, per le sue caratteristiche chimiche e fisiche, “è migliore di tante acque in bottiglia, tanto da poter essere considerata a tutti gli effetti oligominerale” spiega Guido Rosti, direttore del settore Ambiente ed Energia del Comune.

Che l’acqua di Milano sia buona è inoltre certificato dalle 21 mila analisi che vengono compiute ogni anno. Inoltre è economica: 0,46 euro a metro cubo, che significa 0,00046 euro al litro contro i 0,1 euro per quella confezionata. Vuol dire che 1 litro di acqua confezionata costa circa come 200 litri di acqua del rubinetto.

Bere è un gesto quotidiano, ma bere da una bottiglia di plastica o di alluminio è diverso. Per restare in tema una piccola goccia, ma tante gocce, si sa, compongono il mare.