Acquedotti a pezzi svanisce l’oro blu

Strutture vecchie e fatiscenti, il 42% va perduto

perdite_acquaHa un numero di addetti analogo a quello del settore tessile (63 mila) e un’infrastruttura di 291 mila chilometri di rete, ma è molto fragile, tanto che un terzo di quello che trasporta va perduto. I dati del rapporto H2O, che Legambiente diffonderà nei prossimi giorni sono impressionanti. Dall’analisi condotta in cento città risulta una perdita della rete superiore al 42% cioè 10.500 metri cubi di acqua al chilometro in un anno. Ogni minuto la rete italiana perde 6 milioni di litri d’acqua.

Per tappare i buchi occorre investire, ma soprattutto investire bene. “In molti casi la rete idrica ha dato più da mangiare che da bere: l’elenco delle incheste e dei processi legati ad alcuni enti acquedottistici è lunghissimo” ricorda Alberto Fiorillo responsabile delle aree urbane di Legambiente.

Oggi il costo dell’acqua che esce dal rubinetto si aggira sul mezzo euro per mille litri, il consumo giornaliero di una famiglia di 4 persone. Ma dal punto di vista del bilancio familiare, una voce di passivo crescente è data dal consumo di acqua minerale. Sempre Fiorillo fa notare che “L’acqua minerale costa molto più della benzina al netto delle tasse, e in molti casi le industrie del settore, per imbottigliarla, pagano un prezzo 50 volte più basso di quello che tutti noi paghiamo per l’acqua potabile a casa. Un aggiustamento della tariffa di prelievo dell’acqua minerale potrebbe fornire una parte delle risorse necessaria a risanare il ciclo dell’acqua”.

Da “La Repubblica” di giovedi 26 aprile 2007