Uno studio su “British Medical Journal” mostra che il problema dell’arsenico presente nell’acqua è stato decisamente sottovalutato: anche in piccolissima parte, nell’ordine di 12 parti per miliardo, può influire notevolmente sulla qualità dell’acqua e aumentare il rischio di cardiopatite.
La correlazione tra causa e malattia era nota per quantità ben più elevate dell’elemento, ma i ricercatori della New York University School of Medicine e dell’Università di Chicago hanno analizzato campioni di urine di 11746 abitanti di Araihazar, in Bangladesh, prelevati due volte a distanza di 6 anni e mezzo; la quantità di arsenico è stata misurata anche in sei mila condutture.
Secondo gli autori, almeno il 30 per cento delle morti per cause cardiovascolari sono attribuibili in parte a questo elemento. In particolare, tra fumatori ed ex fumatori.