Assoutenti vuole una casa dell’acqua

Assoutenti chiede la Casa dell’acqua

L’associazione dei consumatori Assoutenti chiede all’Amministrazione comunale l’istituzione a Cava de’Tirreni della Casa dell’acqua, impianto di produzione e distribuzione di acqua pubblica aperto a tutti, in cui ogni cittadino potrebbe rifornirsi a prezzi molto bassi. Una soluzione che consentirebbe di bere acqua pubblica di qualità, di aiutare l’ambiente e di risparmiare soldi…

 

L’associazione nazionale dei consumatori Assoutenti, riconosciuta dal competente Ministero e facente parte del Consiglio nazionale dei Consumatori, nella persona del Presidente provinciale di Salerno, Avv. Francesco Avagliano, dirama il seguente comunicato stampa:

«Bere acqua pubblica di qualità, aiutare l’ambiente e risparmiare soldi. Le Case dell’acqua sono una delle formule più innovative per coniugare queste tre esigenze senza fare salti mortali. Cosa sono? Nate qualche anno fa da un’idea di quattro aziende idriche pubbliche attive in Lombardia (Cap Holding, Ianomi, Tam e Tasm), le Case dell’acqua sono degli impianti di produzione e distribuzione di acqua pubblica aperti a tutti in cui può recarsi ogni cittadino, aprire i rubinetti e rifornirsi di acqua in base alle proprie necessità ed a prezzi molto bassi.

Le possibilità di scelta e le garanzie per le salute
I consumatori che scelgono di servirsi alle Case dell’acqua possono contare su un’ampia possibilità di scelta. I distributori erogano, infatti, sia acqua naturale che frizzante. Inoltre, a seconda delle preferenze, si può optare tra quella a temperatura ambiente e quella refrigerata. Le risorse idriche utilizzate dalle Case sono naturalmente quelle degli acquedotti pubblici, ma sono sottoposte ad un numero di controlli più elevato rispetto all’acqua che sgorga dai rubinetti delle nostre abitazioni. Il livello di sicurezza è quindi maggiore.

I vantaggi per l’ambiente
Oltre a garantirsi più salute e più benessere, chi si rifornisce alle Case dell’acqua dà un contributo importante anche alla sostenibilità ambientale ed è incentivato ad un consumo responsabile del bene idrico. Per dare un’idea di quanto questo gesto possa avere un forte impatto in termini ecologici, basta fare un esempio. E’ stato calcolato che l’imbottigliamento ed il trasporto su gomma di 100 litri di acqua generano emissioni di CO2 pari a 10 kg per ogni 100 km. Chi invece sceglie di utilizzare la rete dell’acqua pubblica senza acquistare bottiglie nei negozi abbatte le emissioni inquinanti in modo sensibile. Su 100 litri erogati si producono infatti soltanto 0,04 kg di anidride carbonica: un rapporto di 1 a 150. Inoltre, l’uso di contenitori ecosostenibili e bottiglie di vetro riduce il consumo di plastica e contribuisce indirettamente ad abbassarne anche la produzione a livello industriale.

Come funzionano
Il funzionamento delle Case dell’acqua è molto semplice: l’erogazione si avvia attraverso la semplice pressione di un tasto elettronico in acciaio inox.

Dove si trovano le Case dell’acqua
Al momento la distribuzione geografica delle Case dell’acqua sul territorio nazionale non è ancora omogenea: la maggior parte dei punti di rifornimento sono al Nord, mentre al Centro ed al Sud ce ne sono di meno. Nell’ultima rilevazione effettuata, ad ottobre 2010, gli impianti installati in Italia erano 203, di cui 158 in Lombardia (dove questa esperienza ha avuto inizio), 21 in Piemonte, 8 in Emilia Romagna, 3 in Veneto, Friuli e Lazio, 2 in Toscana, Umbria e Sardegna, 1 in Sicilia. Nello stesso mese del censimento, però, già si prevedeva l’imminente apertura di altre 46 strutture ed anche in nuove Regioni. L’unico sforzo per i cittadini, quindi, è quello di fare un po’ di strada nel caso in cui non ci siano impianti vicini alle proprie abitazioni.

Come sono fatte: le 5 tipologie
Ogni Casa dell’acqua ha la forma di un piccolo edificio al cui interno sono presenti due erogatori di acqua. Dal punto di vista architettonico, esistono cinque tipologie:
– Casetta
La tipologia “a casetta” è una costruzione in muratura dotata di un cortile esterno aperto al pubblico. In questo patio, protetto da un portico o da una pensilina, si trova una fontana di acqua potabile in calcestruzzo armato. Il rivestimento può essere con listelli di laterizio (rossi o in pietra) o con intonaco da esterni (giallo o verde). In quest’ultimo caso, sia i pilastri che gli erogatori sono rivestiti da tesserine di mosaico verde.
– Fontana
Le “fontane” sono strutture semplici, in cui il locale chiuso con le apparecchiature produttive è separato dal punto di erogazione. La zona chiusa può essere a volte parzialmente coperta da una tettoia ed altre volte scoperta. La fontana d’acqua presenta un impianto idraulico ed un rubinetto a pulsante in ottone.
– Gatzebo
I “gatzebo” possono essere di due tipi: prefabbricati e non. Si tratta di strutture parzialmente coperte, eccezion fatta per il punto di erogazione. I “gatzebo” prefabbricati sono quelli più evoluti.
– Container
Le Case “container” sono strutture completamente prefabbricate che si posano a secco attraverso l’utilizzo di elementi componibili.
– Appendice
Le Case del tipo “appendice” sono piccoli impianti che presentano un locale chiuso per la produzione dell’acqua ed una fontanella di erogazione aggregata a strutture edilizie già esistenti.
Oltre a queste 5 tipologie sono state sperimentate delle Case con struttura compatta e tetto ad imbuto per “rappresentare” la raccolta dell’acqua piovana. In più, sono stati previsti progetti dotati di impianti audio-video con controllo a distanza.

Invitiamo pertanto l’Amministrazione comunale ad attivare anche sul territorio cavese questa tipologia di servizio, già peraltro offerta in Provincia di Salerno nel Comune di Mercato San Severino, da sempre in prima fila per le problematiche dell’ambiente e tra i primi in Campania ad attivare detto importante servizio per i cittadini».

Assoutenti Salerno – Il Presidente provinciale, Avv. Francesco Avagliano

Segnalato da Giacomo Cesaro