Vere e proprie casette per la distribuzione di acqua potabile gratuita per i torinesi (foto CittAgorà). Ci si inventa di tutto per attirare l’attenzione dei cittadini, ma quando il bene è così prezioso e sempre più costoso, diciamo che ne vale la pena. E poi basta al sollevamento pesi con i cestelli d’acqua tornati dalla spesa al supermercato.
La SMAT , l’azienda che gestisce gli acquedotti in gran parte del Piemonte, si prepara ad invadere le tavole dei torinesi con la campagna per il consumo di acqua d’acquedotto, avviata con lo slogan “Ti voglio bere!”.
Un esperimento che, tempo due mesi, porterà alla costruzione di una “casa dell’acqua” in città. Come capita di vedere sempre più spesso, nei negozi equo-solidali o in alcune catene di supermercati per detersivi, latte, cereali, sarebbe una distribuzione accessibile ma pensata, a differenza dei casi citati, gratuita; vedremo se solo per l’inizio.
Gratuità e qualità dell’acqua della rete sono alcuni vantaggi presentati; e qui c’erano già i turet sparsi per la città, direte voi.
In questo caso sarebbe un vero e proprio punto di rifornimento anche per uso domestico. Ed ecco anche i vantaggi ambientali derivano dalla riduzione di imballi e bottiglie di plastica prodotti. La novità considera anche l’ipotesi di distribuzione del latte crudo, d’intesa con Coldiretti. Un’intesa che speriamo superi la fase di sperimentazione.