Dopo la campagna COOP le multinazionali dell’acqua rispondono..forse con qualche bugia

Il nostro amico Massimo Menichelli ci segnala questo interessante articolo di Marco Pagani. Dopo la famosa e discussa campagna pubblicitaria lanciata da COOP sull’acqua di casa tua, il mondo dell’acqua in bottiglia non si è lasciata mettere all’angolo e ha subito risposto con imponente forza e dispendio di denari.

E’ bastato che coop avviasse la pur timida campagna Acqua di casa mia a favore dell’acqua del rubinetto, per scatenare l’irritata risposta della lobby delle acque in bottiglia: qualche giorno fa mineracqua ha comprato un’intera pagina dei principali quotidiani nazionali per proclamare la sua “verità“.

Peccato che la campagna della lobby contenga diverse bugie.

Si dice che l’acqua imbottigliata “sgorga pura da sorgenti protette e incontaminate” (facendo così pensare alle pubblicità di cascate, ghiacchiai e neve). Bene, non è sempre così.

Le acque in bottiglia riportate qui sotto ad esempio  non provengono da sorgenti di montagna incontaminate, ma dalla normale falda di pianura o da sorgenti collocate in zone fortemente antropizzate.

Marchio Società Fonte Altidudine
S. Benedetto S.Benedetto Scorzè (VE) 16 m s.l.m
Vera – In Bosco Nestlè S.Giorgio in Bosco (PD) 60 m s.l.m
S. Francesco Spumador Caslino al piano (CO) 313 m s.l.m.
S. Antonio Spumador Caslino al piano (CO) 313 m s.l.m.

Si dice che l’acqua imbottigliata “deve rispettare precisi parametri di legge” senza deroghe.

Non si dice che i valori limite di legge di alcuni contaminanti (Arsenico, Cadmio, Alluminio, Ferro, Manganese, Nickel e ione Fluoruro) sono più bassi per l’acqua potabile del rubinetto che per l’acqua in bottiglia.(1)

Non si dice nemmeno che alcuni di questi parametri sono inadatti a un consumo quotidiano, come nel caso delle acque fortemente mineralizzate. Acque “minerali” con un residuo fisso superiore a 1 grammo/litro sarebbero fuori legge se dovesse uscire da un rubinetto!(2)

Si dice che l’acqua “è imbottigliata in contenitori riciclabili“.

Non si dice che per produrre i 35 grammi di plastica di una bottiglia da 1 litro e mezzo occorrono quasi 90 grammi di petrolio, oltre 2 litri d’acqua e si emettono 160 grammi di CO2. (3)

Si dice che l’acqua “raggiunge casa vostra con la purezza e il gusto originari“.

Non si dice che l’acqua in bottiglia percorre a volte lunghissime distanze: 1000 km per l’acqua del Vulture venduta nelle stazioni ferroviarie di Torino, oltre 800 km per l’acqua di Vinadio venduta a Cagliari, oltre 2000 metri di salita per l’acqua della pianura veneta venduta nei rifugi delle dolomiti. (4) Il trasporto richiede ulteriore consumo di energia.

Durante il trasporto l’acqua può restare per ore sotto il sole raggiungendo anche alte temperature, per cui non è detto che abbia sempre “la purezza e il gusto originari“.

Si dice che l’acqua in bottiglia “può avere proprietà favorevoli per la salute”, riconosciute perfino dal Ministero della salute. E quali sarebbero queste grandiose proprietà?

La maggior parte delle etichette riporta le diciture “può avere effetti diuretici” e “può avere effetti digestivi“. Ah, sarebbero queste le proprietà salutari?

Altre acque sostengono di avere proprietà idratanti (ma dai!), oppure dimagranti (?). Se è per questo potrebbero anche scrivere “può contribuire alla sudorazione”, oppure “può bagnare”…

Cerchiamo di non farci imbrogliare, lasciamo le costose e insostenibili bottiglie di plastica sugli scaffali dei supermercati e brindiamo insieme con l’acqua potabile dei nostri rubinetti.