Titolo: La grande sete
Autore: Charles Fishman
Editore: Egea
Una delle poche cose di cui non ci preoccupiamo è l’acqua. Apriamo il rubinetto del lavandino in cucina o del bagno, impostiamo il ciclo di lavaggio della lavatrice, innaffiamo il giardino, facciamo scorrere l’acqua del wc (e la facciamo scorrere, e poi scorrere e ancora scorrere), senza neanche pensarci un secondo. Ma provate a considerare anche solo questo piccolo caso: avete mai chiuso il rubinetto centrale dell’acqua nella vostra casa, magari per fare qualche lavoro idraulico, e poi vi siete dimenticati che quel rubinetto centrale era chiuso, e aperto il rubinetto della cucina o del bagno, non usciva più una goccia d’acqua? Certo si prova un’allarmante sensazione di disorientamento. La fornitura dell’acqua è un servizio così basilare, così fondamentale, e così affidabile (confrontato con la fornitura di elettricità, di Internet o delle televisione via cavo), che molte persone adulte possono di fatto vivere un’intera vita senza mai fare l’esperienza di aprire un rubinetto e non avere acqua. Non è come con un’apparecchiatura elettrica, che non funziona quando giriamo l’interruttore. Rubinetti da cui non scorra acqua quando vengono aperti hanno qualcosa di sinistro. Negli ultimi cento anni abbiamo vissuto in una specie di età d’oro dell’acqua. L’acqua arriva nelle nostre case: è sicura, senza limiti, affidabile come lo è l’aria stessa, ed è quasi gratuita. Ma l’età d’oro dell’acqua sta rapidamente arrivando alla fine. Quelli di noi che considerano l’acqua una risorsa naturalmente abbondante, sicura e a buon prezzo sono destinati a subire un duro colpo. Stiamo entrando in un’era di scarsità dell’acqua: non solo in luoghi tradizionalmente secchi, come nel sudovest degli Stati Uniti, in Medio Oriente e in India, ma anche in posti come Atlanta, Barcellona e Sidney. Il nostro atteggiamento verso l’importanza dell’acqua continua a restare curiosamente immune, nonostante le brutte notizie.
Scrive Fishman:
È come se l’acqua del rubinetto non fosse da considerare con rispetto e riconoscenza ma con un pizzico di sufficienza, quasi con disprezzo. È ovvio che non possiamo chiamare la Sanpellegrino di turno se la nostra casa prende fuoco. È come dire che da quando esistono i servizi di corriere espresso si possa fare a meno della Posta. Se ci lasciamo sfuggire di mano l’accesso universale e costante all’acqua, non sarà poi facile riottenerlo. Ma per mantenerlo non è sufficiente pagare la bolletta a fine mese. Se vogliamo essere pronti per la nuova era, dobbiamo liberarci dalla scarsa considerazione che le riserviamo e dai cliché. Dobbiamo riscoprirne il vero valore e l’impegno necessario per distribuirla. Una delle incongruità del nostro rapporto con l’acqua è che proprio nel momento in cui non è più disponibile, in cui davvero sparisce. Ecco che allora diventa pressantemente visibile.
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