L’incontro mio e di Roberto con Riccardo Dalisi e successivamente tutto quello che abbiamo fatto insieme per 15 lunghi anni è stato la comunanza di sentirci tutti e tre cittadini del mondo che assistono inermi alle aberrazioni dei tempi attuali ai quali abbiamo cercato di contrapporre uno sforzo spesso ideale, che ci potesse riportare alle rettitudini di un passato poi non così lontano. E la comune difesa dell’ACQUA pubblica come diritto primario per ogni abitante del pianeta è stato il nostro collante che ci ha visto insieme anche a Padre Zanotelli farci carico di un impegno sobrio e morale che si scontra quotidianamente con un sistema che in fondo ci rappresenta un po’ tutti, una umanità spesso opportunista e fallace ma che a volte riesce ad avere una spinta di orgoglio e dire “basta”.
E ancora oggi nell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo la bilancia oscilla sempre tra le antinomie di una etica prettamente politica e una economica, tra una morale collettiva e una individuale, senza riservare la massima attenzione ad una risorsa così vitale come l’acqua che potrebbe essere oggetto in un futuro prossimo di nuove emergenze sanitarie, sociali, economiche data la sua fragilità.
Riccardo Dalisi un pensatore e un visionario che ha sempre creduto nella cultura e nell’esperienza umana e che attraverso i suoi disegni, sculture, dipinti, architetture e design ha costruito un linguaggio e ha sviluppato un universo simbolico.
Insieme a noi “water warriors” ha rivestito un ruolo “rivoluzionario” che, a differenza dell’accezione del passato, si è concretizzato nel proporre progetti e agire per sottrazione rispetto al mondo moderno che ci circonda, ma soprattutto ha significato dare valore alla cultura del progetto e alle linee guida del suo pensiero privilegiando al suo interno “silenzio”, luce, fragilità e pacificazione tra gli uomini proprio come ha sempre predicato il nostro maestro ma soprattutto amico Riccardo.