Il rubinetto dà i numeri

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Acqua, la Lombardia guida la classifica degli sprechi; a Milano i consumi più alti. Ma sono a Bergamo e Varese le situazioni a rischio.

MILANO – Ronde contro gli spreconi dell’acqua: l’ultima trovata in una Lombardia alle prese con un’emergenza difficile da immaginare solo pochi anni fa, arriva da Castelli Calepio, in provincia di Bergamo. Qui, visto che dell’ordinanza contro gli sprechi tutti se ne facevano un baffo, continuando ad annaffiare giardini e a riempire piscine, il sindaco ha ordinato controlli “a tappeto” dei vigili contro i trasgressori. E’ l’ultima misura contro un problema che assale in particolare le province di Varese e Bergamo, dove decine di Comuni sono corsi ai ripari cercando di limitare i consumi; a Varese, in particolare, da quando è in vigore l’ordinanza sono già stati emessi 6 verbali, l’ultimo da 2.000 euro per un irrigatore automatico lasciato in funzione mattino e sera.

Ma proprio la Lombardia è in testa alla graduatoria nazionale dei consumi d’acqua; gli abitanti di Milano sono addirittura i più spreconi d’Italia, seguiti a poca distanza dai bergamaschi. Legambiente ha compilato qualche mese fa la classifica delle città d’Italia per consumi idrici: lo ha fatto all’interno di un’indagine più generale che voleva misurare la qualità dell’ecosistema di ogni capoluogo. E appunto l’uso dell’acqua era stato uno degli elementi, fra tanti altri, presi in esame. Se 200 litri al giorno dovrebbero essere, secondo gli esperti, la “dote” quotidiana di acqua perché ciascuno di noi possa vivere in pace con l’ambiente, ebbene solo quattro città lombarde rispettano quella soglia. In ambito nazionale Milano straccia tutti: dal calcolo di Legambiente risulta che all’ombra della Madonnina il consumo pro capite di acqua potabile al giorno è di 359,4 litri; Ascoli Piceno, il centro più risparmioso d’Italia, se la cava con una media di 103,8 litri al giorno. Un divario così vistoso, secondo gli stessi curatori del rapporto ha un suo perché: “Il dato di Milano, pur essendo riferito ai soli consumatori domestici, risente probabilmente del gran numero di lavoratori e studenti che non vi risiedono ma contribuiscono ai consumi”.

Anche a Bergamo i consumi sono ben al di sopra della media nazionale ( che è già tra le più alte d’Europa): 281 litri al giorno a testa. In media le città della regione si piazzano nella fascia delle più sprecon, tra il sessantesimo e l’ottantesimo posto della graduatoria di Legambiente, con l’eccezione di Cremona ( piazza numero 45, con appena 176 litri per abitante); un “lusso” merito di un altro fatto indagato dalla ricerca: in Lombardia le perdite delle condutture sono ridotte ai minimi termini. Bergamo porta a destinazione il 95% dell’acqua immessa in rete. Milano il 90% e a seguire a ruota tutti gli altri capoluoghi. Soltanto le tubature di Varese – sempre a voler dare retta alla ricerca – smarriscono per strada il 29% del contenuto.

da “Corriere della Sera” del 24 luglio 2007