L’acqua del rubinetto, trattata e non, una vera scelta green

 Bere acqua a km zero sia la miglior scelta green per il nostro Paese.

Cade regolarmente ogni 22 marzo la ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992: il World Water Day. Durante questa giornata si sensibilizza l’opinione pubblica sulla critica questione dell’acqua. Tutti, infatti, possono contribuire nel proprio piccolo a sfruttare al meglio le risorse idriche locali, valorizzando il territorio e diminuendo sensibilmente l’emissione di CO2 dovuta al trasporto delle acque nonché alla produzione e smaltimento di PET.

Proprio in questa direzione si muovono sempre più gli italiani che scelgono ogni giorno di bere acqua del rubinetto, trattata e non, nella propria abitazione, al ristorante o rifornendosi ai Chioschi dell’acqua comunali: dall’analisi  Telesurvey 2016 realizzata per Aqua Italia, infatti, emerge che oltre due terzi delle famiglie, il 71,8%, sceglie l’acqua a km zero e quasi una persona su due, dichiara di berla “sempre o quasi sempre” (44%).

Quali sono le ragioni per le quali gli italiani preferiscono l’acqua del rubinetto rispetto alla cugina in bottiglia? La prima ragione è la comodità di non dover più trasportare casse di acqua dal supermercato fino a casa, (28,6%, era il 22,5 nel 2014).  Aumenta anche la sensibilità verso la sicurezza, il 20,4% degli intervistati infatti dichiara di preferire l’acqua del sindaco perché questa è sottoposta a maggiori controlli rispetto all’acqua in bottiglia (era il 17,5 nel 2014). Le altre motivazioni sono: bontà dell’acqua (26%), minor costo (17,6%), attenzione all’ambiente (11,3%) e infine la possibilità di avere un gusto su misura (4,8%).

Ha contribuito al cambiamento anche il grande successo dei Chioschi dell’Acqua, moderna evoluzione delle antiche fontanelle. A conoscere il servizio è oggi il 67% degli italiani, era il 58% nel 2014. Inoltre, ormai il 42% degli intervistati vive in un comune che offre questo servizio ai cittadini.

Altro dato incoraggiante riguarda il consumo di acqua trattata nei bar e ristoranti: la beve già il 22,3% degli intervistati e la berrebbe, se offerta, il 50,6%. Dal 2010 ad oggi è stato, infatti, registrato un incremento di chi la utilizza di quasi il 22%.

Fonte dati: ufficio stampa Aqua Italia