Entro il 2040 l’Artico potrebbe sciogliersi completamente. E’ questo uno dei cambiamenti più sconcertanti causati dall’aumento della temperatura terrestre. In media la temperatura dei poli crescerà più di quella dell’equatore.
A dirlo è Antonio Navarra, presidente del Centro euro-mediterraneo per i cambiamenti climatici. Potrebbe cambiare tutto lo scenario geopolitico con enormi conseguenze economiche, che per qualcuno potrebbero essere anche positive. Se l’Artico diventerà navigabile, taglierà 5 mila miglia tra i porti del Nord Europa e dell’Estremo Oriente. Inoltre sarà più facile trivellarlo e sfruttarlo per la ricerca di petrolio. E’ questo un lato della medaglia.
E l’altro?
A causa dell’uomo il pianeta sta subendo il cambiamento più repentino dell’ultimo milione di anni. Non ne conosciamo le conseguenze. Possiamo solo studiare gli effetti su modelli matematici. E a preoccupare noi climatologi è soprattutto la produzione inarrestabile di gas serra e nello specifico di anidride carbonica che sta cambiando la composizione dell’atmosfera. Si calcola un aumento del 15% negli ultimi 5 anni. E’ come se giocassimo col termostato del pianeta.
Quale è la causa principale di questa crescita?
La nostra dipendenza dai combustibili fossili per produrre energia. Ogni nostro gesto emette Co2. Dall’utilizzo del telefono all’automobile. Poi c’è il disboscamento globale che incide del 30% sull’aumento di questo gas serra.
Altre catastrofi in vista?
Beh anche le piogge sono un problema. Negli ultimi 50 anni le precipitazioni si sono ridotte del 20% nell’area mediterranea e sono aumentate nel Nord Europa. Le conseguenze saranno anche economiche perchè la domanda di energia in estate raggiungerà dei picchi molto elevati.
Ci dia un consiglio.
Svincolarci dal petrolio e cercare nuove fonti di energia. L’impegno internazionale sulle rinnovabili è vasto anche se ci sono disparità di vedute.
Da Metro del 5 giugno 2008