L’Italia rischia il deserto

Allarme di Pecoraro Scanio: “La temperatura aumenta più che all’estero”.Danni per 50 miliardi all’anno. E un terzo delle coste può scomparire.

“La temperatura in Italia è aumentata quattro volte di più che nel resto del mondo”. L’effetto serra bussa alla porta del nostro paese e il ministro dell’Ambiente lancia l’allarme.

I rischi. I dati dei climatologi suonano astratti, 1,4 gradi in più negli ultimi 50 anni contro l’aumento medio mondiale di 0,7 gradi in un secolo, ma i rischi sono concreti. Lo ha spiegato il ministro alla Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici a Roma:” Gli episodi  di siccità si moltiplicano e la desertificazione è un problema non solo per la Sicilia, ma anche per la Pianura padana. I nostri ghiacciai hanno perso metà del volume e un chilometro su tre delle nostre coste basse è in arretramento”. Inoltre, aumenta il rischio idrogeologico, con frane e alluvioni in Calabria, Campania, Liguria e nelle Langhe.

I rimedi. I danni causati dai cambiamenti climatici, rileva ancora Pecoraro Scanio, sono stimati a partire da 50 miliardi di euro all’anno. Una cifra enorme, a fronte della quale risultano convenienti i costi da per tagliare i gas serra: da 3 a 5 miliardi per ridurre le emissioni e da 1,5 a 2 miliardi per predisporre le misure di adattamento.ù

Il monito. Alla conferenza è intervenuto anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. “E’ essenziale che l’Europa parli con una sola voce – ha affermato – e che si porti avanti la politica europea integrata dell’ambiente e dell’energia che è avviata nel Consiglio Europeo in primavera, e che l’Italia faccia la sua parte”.

Da “24′” del 12 settembre 2007