Mandria di cammelli assalta città in cerca d’acqua

La scena che ci si immagina è decisamente esilarante, non lo nascondo; ma dopo qualche secondo ci si rende conti di quanto il problema acqua possa creare stravolgimenti sotto ogni aspetto. Non solo l’uomo patirà, ma la natura si ribellerà…e questo è solo un piccolissimo segnale di attenzione.

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Una piccola comunità nell’Outback australiano, nel cuore della regione desertica interna, è assediata da migliaia di cammelli infuriati, in cerca d’acqua. Assetati dalla prolungata siccità, i seimila cammelli hanno messo a soqquadro una cittadina, Docker River, calpestando infrastrutture, rompendo le condotte e danneggiando seriamente persino la pista d’atterraggio. Il governo ha definito “critica” la situazione e fatto uno stanziamento d’emergenza.

C’è anche un’emergenza sanitaria perché nella furia alcuni cammelli sono stati calpestati e le carcasse abbandonate giacciono sul terreno. A Docker River i cammelli sono arrivati poco più di un mese fa e da allora il loro numero è andato via via crescendo. La gran parte degli aborigeni locali si sono rinchiusi nelle abitazioni e si rifiutano di uscire; ma i ragazzini sono a rischio perché vorrebbero uscire e giocare con gli animali, ma rischiano di essere stravolti.

I  cammelli sono così disperati che hanno rotto gli idranti e gli abbeveratoi; e si sono spinti a dissetarsi persino succhiando le gocce di vapore che si creano attorno ai sistemi d’aria condizionata sui tetti delle case. “Quello che accade è che i cammelli arrivano in città in cerca d’acqua per quattro o cinque giorni: riescono a dissetarsi e allora si fermano… Ma allora ne arrivano altri. E il numero aumenta di giorno in giorno”, ha detto Graham Taylor, uno degli amministratori locale.

La soluzione che si è immaginata è che gli elicotteri spingano i cammelli in branco qualche chilometro fuori dalla città e lì vengano abbattuti. In Australia centrale circolano più di un milione di cammelli selvaggi, che, insieme ai cavalli e agli asini, mettono a rischio e distruggono il fragile ecosistema desertico e le risorse idriche. A luglio, il governo federale ha stanziato 19 mln di dollari australiani per affrontare l’emergenza, anche con l’abbattimento di massa.