Modulor o algoritmo?
Mostra promossa da Kubico srl con il patrocinio di ADI Associazione per il disegno industriale – Delegazione Puglia e Basilicata – a cura di Cintya Concari & Roberto Marcatti
“Bonne nuit Modulor, Algorithme de Bienvenue” A 70 anni dalla prima edizione del Modulor di Le Corbusier, i curatori Cintya Concari & Roberto Marcatti, con il patrocinio di ADI – Delegazione Puglia e Basilicata e in collaborazione con Kubico srl hanno pensato ancora una volta di proporre una mostra sul territorio pugliese utilizzando materiale di scarto della lavorazione aziendale di Kubico. Centralità della mostra, la figura stilizzata dell’uomo di Le Corbusier, il Modulor con le sue misure, riferimento per una nuova e contemporanea interpretazione della creatività pugliese e non solo. La silhoutte sulla quale i “creativi” hanno lavorato è stata eseguita da Leuccio Surdo che ha plasmato il corian riciclato per preparare la base sulla quale architetti e designer potessero esprimere una nuova visione del rapporto spaziale.
Il Modulor è una scala di proporzioni basate sulle misure dell’uomo inventata dall’architetto svizzero Le Corbusier, come linea guida di un’architettura a misura d’uomo che venne pubblicata la prima volta nel 1948 e il Modulor 2 nel 1955. L’architetto Le Corbusier usò la scala del Modulor nella progettazione di molti edifici da Notre Dame du Haute a Chandigarh e nella stessa costruzione della prima Unité d’Habitation, a Marsiglia, nella quale una versione del Modulor modellato nel cemento fu posizionato vicino all’ ingresso. La rappresentazione grafica del Modulor è una figura umana stilizzata, con un braccio steso sopra il capo divisa in uguali segmenti mentre una spirale, sviluppata graficamente tra la serie rossa e la blu, sembra mimare il volume della figura umana. L’altezza della silhoutte sembra però essere arbitraria e scelta forse per convenienza matematica. Il sistema infatti non trova relazioni con le attuali osservazioni antropometriche e non c’è un metodo evidente e chiaro per trasferire queste misurazioni agli spazi abitati, tanto è vero che il Modulor non può essere usato per calcolare comodi scalini o l’altezza dei montanti delle scale.
“Le Corbusier dimostrò sempre molta attenzione alle proporzioni. In realtà fu un grande musicista. Ma la sua musica, invece di svilupparsi nel tempo, si sviluppa nello spazio a tre dimensioni. E, come il musicista, egli si esprime attraverso rapporti. Si può dire che il Modulor è una scala, paragonabile approssimativamente alle scale musicali anche se, invece di essere una scala di suoni, è una scala di grandezze spaziali” (André Wogenscky).
La scala di proporzioni usata dall’architetto Le Corbusier che compara le proporzioni dell’architettura al corpo umano, trova la sua radice culturale nella Grecia classica e negli artisti del Rinascimento. Ma la domanda che oggi ci si pone e che la partecipazione al progetto vuole fare emergere è: il linguaggio e il principio applicato ad una parte della storia dell’architettura da una figura icona come Le Cobusier è ancora attuale? Oggi nell’era dell’economia digitale e dei social network dove tutto sembra amministrabile dalla “mano invisibile” di calcoli matematici è possibile che l’invenzione dell’architetto Le Corbusier, il Modulor, sia ormai storia di altri tempi e debba essere sostituita da un ingranaggio come quello degli Algoritmi? In comune tra il Modulor e l’Algoritmo ci sono sempre procedimenti di calcolo ma alla figura stilizzata di un uomo si sostituisce la forma di un diagramma ad albero con passaggi molto precisi che permettono di trovare chiavi di lettura inedite o più specifiche tra informazioni già conosciute. E questo comporta la straordinaria possibilità di trovare nuovi fattori esplicativi e fare previsioni sul futuro. Oggi, lavorando con l’algoritmo e non con il Modulor si porranno forse le basi per la prossima architettura che verrà. Ciò rappresenta la sfida a cui sono chiamati gli architetti e i designer che partecipano a questo progetto, reinterpretando, ognuno a modo proprio, la tanto amata figura di uomo stilizzato, ricordando sempre che ognuno di noi è responsabile della tabella di marcia che programma e che tutto è comunque modificabile e correggibile a seconda delle criticità che emergono.
Info:
https://www.facebook.com/Modulor-o-Algoritmo-255791651786838/
AUTORI PARTECIPANTI
Massimo ACCOTO, Giuseppe ALBANESE, Fabio ANCHORA, SC Artroom, Antonello ASCIONE, Maurizio BARBA, Enrico BALERI, Fabio BORGHESE, Patrizia BOTTARO e Davide VARGAS, Saverio CALIA + Studio OBLIQUA, Raffaele CALVINO, Alfio CANGIANI, Eduardo CAPPELLI, Roberto CAPPELLI, Elisa CAPPILLI, Ivo CARUSO, Fabio CASALINI, Alessandro CASTAGNARO, Cintya CONCARI, Pierluigi CORONEO, Sara COSTANTINI, Salvatore COZZOLINO, Fulvio CUTOLO e Antonietta GAUDINO, Antonio D’APRILE, Mario D’AQUINO, Valentina DE CAROLIS, Alberto DEL GROSSO, Angelo DE SANTIS, Corrado D’ELIA, Vito D’ELIA, Luciana DELLE DONNE, Annalisa DI ROMA, Marco ELIA, Nicola ELIA, Alessandro EPIFANI + Silvana INGUSCIO, Andrea EPISCOPO, Massimo FARINATTI, Marco FERRERI, Carlo FORCOLINI, Luciano GALIMBERTI, Michele GASPERINI, Lorenzo GEMMA, Domenico GIOIA, Carla GIUSTI e Marina PARENTE, 400 GON, Gabriella GRIZZUTI, Maria INCAMPO, Andrea JANDOLI, Angelo JELMINI, Ugo LA PIETRA, Guido LA PUCA, Paolo LOMAZZI, Lorenzo LONGO, Bruno MAGGIO, Germana MARCANCA, Roberto MARCATTI, Adriano MARGIOTTA + Luca SFORZA, Giuseppe MARIANO, Ciro MASELLA, Martino MASTROVITO, Ico MIGLIORE + Mara SERVETTO, Gaetano MINAFRA, Vincenzo MINENNA, Sara MONDAINI, Piero MONITILLO, Emilio NANNI, Carlo OLIVARI, Giovanni + Lorenza PALATTELLA, Donata PARUCCINI, Donato Maurizio PEDONE, Antonio PELLEGRINO, Michele PERCHIAZZI, Luca PICARDI, PIUARCH, Ass .Culturale PLANA,Susanna PONZETTA, Patrizia POZZI, Antonio QUARTA, Ambrogio ROSSARI, Andrea ROVATTI, Piero SALATINO, Michele SALLUSTIO, Guido e Nicolò SANTILIO, Francesco SCARDACCIONE, Paolo SCHIANCHI, Antonio SERGIO, Giusi STARACE, Iole STANZIALE, Andrea SURDO, Antonio SURDO, Enrico SURDO, Piero Massimo SURDO, Francesco TUNDO, Antonella VENEZIA, Francesco ZURLO.