Slogan, grafiche e colori ci raccontano l’acqua in simbiosi con la natura. Già all’inizio del 900, proprio per la sua qualità minimale, l’acqua ci è stata comunicata attraverso il linguaggio del design per poter meglio interagire nella nostra vita quotidiana. Da elemento naturale prioritario e risorsa vitale necessaria è passata così ad essere un prodotto di consumo.
L’obiettivo della mostra “Sei l’acqua che bevi” è proprio quello di raccontare e far comprendere attraverso la sequenza di locandine e di manifesti pubblicitari risalenti dai primi anni del 900 ai giorni nostri, l’evoluzione sociale, il cambiamento degli stili di vita delle persone e il loro rapporto con la natura. Oggi, la coscienza collettiva si è affrancata almeno in parte dalla manipolazione e il fascino dei messaggi pubblicitari lasciando al libero arbitrio del cittadino la scelta di bere l’acqua pubblica del rubinetto rispetto a quella contenuta nei meravigliosi contenitori di oro blu.
Dobbiamo tornare al 1932 quando Fortunato Depero con la leggendaria bottiglietta del Campari Soda ha aperto la strada inconsapevolmente al passaggio dell’acqua del rubinetto alla bottiglia da collezione.
Uno status symbol dunque in cui l’acqua in bottiglia diventa sinonimo di lusso, oggetto di culto tra design, gastronomia e natura. Prende campo il messaggio di usare il design abbinandolo all’acqua per raccontarla attraverso domestici paesaggi naturali. E spetta ai norvegesi della Voss, la bottiglia cilindrica tanto amata da Giorgio Armani e da altri vip, rappresentare la sintesi di come un contenitore progettato e disegnato superi l’importanza del suo contenuto. E pensare che negli anni 50 il claim pubblicitario dell’acqua francese più venduta al mondo era “aiuta la mamma ad allattare”. Oggi invece i binomi sono cambiati: acqua e moda con le bottiglie disegnate da Issey Miyake per Evian ornate di petali di fiori, di Paul Smith, Jean Paul Gaultier, Christian Lacroix sempre per Evian o acqua e design con la Tynant progettata da Rosss Lovergrove, Vittel da Gaetano Pesce, Acqua Lauretana da Pininfarina e San Pellegrino da Missoni.
La mostra “Sei l’acqua che bevi” significa ancora una volta per l’Associazione no profit H2O Milano agire sulla coscienza delle persone e senza demonizzare il mondo votato al consumo, portare conoscenza e chiarezza in modo da assicurare la libertà di ogni individuo di scegliere, soprattutto oggi con i cambiamenti ambientali, sociali e economici mondiali, il percorso più etico e sociale nei confronti del pianeta.
Un messaggio obbligatorio quindi che ci aiuti a tutelare la risorsa più importante per la vita, l’acqua, elemento prioritario per la trasformazione del cibo per far sì che il mondo in cui viviamo possa garantire a tutti i suoi abitanti di sopravvivere alla fame e alla sete.
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