Soddisfazione dei movimenti per la pubblicizzazione dell’acqua. La Finanziaria introduce la moratoria

Ad un anno esatto dal deposito del testo della legge d’iniziativa popolare che ha dato il via alla campagna di raccolta firme, il movimento per l’acqua ottiene una prima vittoria: il Senato ha infatti approvato, all’interno del Decreto Fiscale collegato alla Legge Finanziaria, l’articolo 26-bis che introduce la moratoria. Si tratta del primo degli obiettivi del movimento per l’acqua, approvato in prima istanza alla Camera ma che sembrava essersi arenato al Senato.

La costante mobilitazione dei territori di questi mesi e l’incessante lavoro di pressione sulle istituzioni a livello nazionale, hanno invece consentito di rimettere al centro dell’agenda politica l’istanza della moratoria e di giungere alla sua approvazione.

A seguito dell’art. 26-bis.(Disposizioni in materia di servizi idrici), al fine di assicurare la razionalizzazione e la solidarietà nell’uso delle acque, fino all’emanazione delle disposizioni adottate in attuazione della legge 15 dicembre 2004, n. 308, integrative e correttive del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, contenenti la revisione della disciplina della gestione delle risorse idriche e dei servizi idrici integrati, non possono essere disposti nuovi affidamenti e la titolarità delle concessioni di derivazione delle acque pubbliche è assegnata ad enti pubblici.

Grande la soddisfazione del Coordinamento nazionale dei movimenti per l’acqua. “Il risultato fondamentale dell’approvazione della moratoria – si afferma – risiede nell’aver finalmente imposto un “bocce ferme” in attesa della nuova legge quadro e comunque per almeno 12 mesi. Bocce ferme per chi stava spingendo sull’acceleratore delle privatizzazioni, terreno aperto perché la parola d’ordine del superamento delle SpA e della totale ripubblicizzazione dell’acqua si affermi come inderogabile”.

L’obiettivo dei movimenti per l’acqua è, a questo punto, una grande riuscita della manifestazione nazionale a Roma prevista per il primo dicembre.

Da “orvietonews” del 30 ottobre 2007