Più che un edificio, la Phare Tower – che sorgerà nel quartiere Defence di Parigi entro il 2012 – sarà un sensuale corpo in torsione, rivestito di una pelle di pannelli vetrati mobili per schermare la luce. E con una centrale eolica sul tetto che secondo il progettista, il californiano Tom Mayne “sarà in grado di generare energia con cui riscaldare e raffrescare gli ambienti per cinque mesi l’anno”.
Quello della Phare Tower non è un caso isolato. DaLondra a Mumbai stanno sorgendo nuove torri alte centinaia di metri che impiegano sofisticate tecnologie eco-sostenibili e ch, per catturare al meglio sole e venti, abbandonano il tradizionale look ispirato al parallelepipedo, assumendo profili più articolati e fantasiosi.
“Se fosse stato anche solo a un isolato di distanza, avrebbe avuto un orientamento e una forma complemetamente diversi”, spiegano gli architetti dello studio americano SOM a proposito della loro Pearl River Tower in costruzione a Guangzhou (Cina), un colosso dalle linee morbide che promette di produrre più energia pulita di quella che consuma, essendo attraversato da due fessure orizzontali che incanalano le correnti d’aria e, con delle turbine, le trasformano in potenza utile. Perchè se avere il tetto verde, i moduli fotovoltaici integrati nelle vetrate e gli ascensori che ottimizzanoi consumi è romai scontato per qualsiasi nuovo grattacielo, il passo in più è sfruttare l’unicità di un luogo, o di un clima, per dare vita mente simboliche. Ne è un esempio la torre a forma di lancia d’acciaio puntata verso il cielo progettata da Norman Foster in Siberia. Il suo basamento, sfaccettato come un diamante, convoglia la poca luce naturale nel cuore dell’edificio, un gigantesco atrio-galleria che – sfruttando il principio bioclimatico dell’effetto veranda – accumula calore e lo diffonde in tutti gli altri spazi interni.
O la torre palafitta di Studio Park, pensata per le temperature tropicali degli Emirati Arabi, che userà l’energia del sole per produrre una nube rinfrescante spruzzata da colonne alte 60 metri. “Convogliata ain camini che attraversano l’intero edificio, questa aria fresca consentirà di ventilare naturalmente tutti gli interni” spiegano i progettisti.
Da “CasaAmica” del 2 febbraio 2008