Un prato senza acqua?
Basta intendersi sul concetto di prato. Se lo si vuole all’inglese, non c’è nulla da fare, l’acqua va messa nel conto, come il taglio, la pulizia dalle infestanti e via dicendo. Ma se lo si vuole mediterraneo o pittorico, allora lasciatevi guidare. C’è più di una soluzione a portata di mano. Dallo studio di progettazione Hortensia, Vittorio Peretto suggerisce l’impiego della Bittadinia triloba (nella foto). Dall’esperienza nelle ville più raffinate della Maremma, Isabella Casali aggiunge i nomi di timo e mentuccia più quello dell’Armeria maritima “L’ho usata anche a Malta in un giardino senza acqua, battuto dal vento con ottimi risultati tappezzanti. Anche con loro però nel primo anno di vita va fatta la manutenzione, che comprende l’eliminazione manuale delle infestanti, più la fornitura di acqua finchè le radici non sono stabilizzate e capaci di camminare da sole”.
Timo e mentuccia non hanno bisogno di presentazioni, ma la Vittadinia triloba?
Non è una novità per noi del mestiere, dice Pier Luigi Priola, il vivaista che sulle piante perenni non ha rivali. La prima volta che la sentii nominare fu negli anni sessanta da Pietro Porcinai, il paesaggista numero uno del tempo. Noi vivaisti la conoscevamo sotto altro nome, quello di Erigeron Karvinskianus, ma l’abbiamo sempre ritenuta fondamentale per la completezza di un giardino. Ora che l’acqua va tenuta in conto, siamo i primi a suggerirne l’impiego per coprire tanto più terreno possibile. Lo vedremo tappezzato di margheritine da luglio fino a ottobre. Forse persino più bello di un prato all’inglese, o comunque complementare.
E l’Armeria maritima?
E’ ugualmente bella ma lenta a propagarsi da sola, dunque per ricoprire un grosso pezzo di terreno bisogno impiantarne molte, a caro prezzo.
Da il Venerdi di Repubblica