Una goccia d’acciaio contro il sole cocente

Una casa che riflettesse lo spazio naturale in cui è inserita, che fosse un esempio di architettura pura ma al tempo stesso vivibile.

paul-morgan-1.jpgQueste le premesse del progetto di Paul Morgan per una casa di vacanze per la propria famiglia. Il promontorio di Cape Schanck si trova a un ora e mezza di macchina da Melbourne.

La zona, con panorami mozzafiato, nasconde un ambiente ricco di sfide per l’esecuzione del progetto. I forti venti del sud e le temperature, che possono raggiungere i 40 gradi, oltre che l’estrema siccità che affligge la zona.

paul-morgan-2.jpgLa fitta vegetazione di tea-trees, un anfiteatro di alberi di malaleuca australiana già presente sul terreno, offriva un naturale riparo dai venti che Morgan ha voluto preservare coinvolgendolo in un dialogo diretto tra interno ed esterno. Ma l’architetto, dopo aver analizzato con mdelli la direzione dei venti, ha optato anche per una forma aerodinamica dell’ingresso e della zona notte. Per quanto riguarda la temperatura interna della casa, l’ingegnosa soluzione è stata la cisterna a forma di goccia all’interno dello spazio comune: oltre a raccogliere l’acqua piovana, funzione preziosissima vista la siccità in cui versa da circa sette anni gran parte dell’Australia sudorientale, funziona anche da sistema termoregolatore, rendendo inutile la presenza di un condizionatore d’aria.

paul-morgan-3.jpgLa pianta della Schanck house è relativamente semplice. Dalla strada una pedana in legno di cipresso porta all’ingresso, dal quale parte un corridoio che divide la casa a metà. A sinistra c’è la zona notte, con tre camere da letto e due bagni, mentre a destra una porta scorrevole si apre sulla zona living, l’ampia e luminosa sala dominata al centro dalla cisterna, che è anche un sostegno strutturale. Ma soprattutto la cisterna è il cuore simbolico della casa, un nuovo focolare domestico, sostiene Paul. Lo spazio si articola intorno a questo fulcro con una zona cucina, un angolo relax con sedili di muratura e tavoli attorno ai quali riunirsi per mangiare, socializzare o lavorare.

Da “CasaAmica” del 2 febbraio 2008