Una minerale da rubinetto

Si diffonde il fenomeo delle “Case dell’acqua” – Prossime aperture all’Idroscalo e a Zibido

Un riscontro formidabile. Così il presidente Tasm, Tiziano Butturini, descrive il successo delle Case dell’acqua, le strutture di erogazione gratuita di acqua gasata o naturale realizzate a partire dal 2007 all’interno di parchi e giardini di sette comuni dell’hinterland milanese. A poco più di un anno dalla prima inaugurazione, le sette Case , situate a San Donato Milanese, Pieve Emanuele, Buccinasco, Cesano Boscone, Corsico, Trezzano sul Naviglio e Vizzolo Predabissi, continuano a registrare consumi in crescita: da gennaio a giugno di quest’anno l’acqua erogata complessivamente su base annua è infatti passata da  6.840.604 a 7.977.505 di litri, con una media giornaliera di 22.472 litri.

L’aumento della domanda, le persone che si recano giornalmente alle Case dell’acqua sono almeno 500, ha indotto addirittura i sindaci ad adottare regolamenti che ne disciplinano l’uso: ogni utente può prelevare ogni giorno fino a un massimo di 12 litri.

L’obiettivo della società, partecipata dalla Provincia di Milano e da ventiquattro comuni dell’hinterland, è di quelli nobili: promuovere il consumo dell’acqua del rubinetto buona, controllata, sicura e gratuita in alternativa alle minerali a volte scelte solo perchè gassate.

Un obiettivo non da poco: in base ai calcoli effettuati dalla stessa società ogni famiglia arriva a risparmiare fino a 300 euro all’anno. Non male, anche in considerazione del fatto che l’acqua in questione è sottoposta a controlli periodici fatti in convenzione con società pubbliche, e ad interventi di sanificazione degli ambienti e degli erogatori. Anche l’ambiente poi ne trae grande vantaggio. Grazie a questa iniziativa, infatti, non finiranno nei rifiuti olre 5.3 milioni di bottiglie.

Tra i programmi a breve termine, la TASM segnala la realizzazione di una Casa dell’acqua a Zibido San Giacomo e di due nuove strutture all’Idroscalo.