Vendola: ”L’acqua è un bene primario comune che non si può privatizzare”

Roma, 29 apr. – (Adnkronos) – Procede a gonfie vele la raccolta delle firme per il referendum che si batte contro la privatizzazione dell’acqua. Nello scorso fine settimana, ha riferito l’ufficio stampa di Sinistra Ecologia e Liberta’ che appoggia il quesito promosso dal Movimento per l’acqua bene comune e collabora alla raccolta delle sottoscrizioni, di firme ne sono state messe insieme quasi centomila. Sel ha aperto un tavolo oggi a Roma alla Galleria Alberto Sordi, dove molta gente si e’ messa in fila sotto il sole per sottoscrivere i quesiti che puntano all’abrogazione delle norme contenute nella legge Ronchi che liberalizza una serie di servizi riguardanti l’erogazione la distribuzione dell’acqua.

A pubblicizzare l’iniziativa c’era anche il preisdente della regione Puglia e portavoce di Sel, Nichi Vendola. “L’acqua fa parte di quei beni comuni che non possono essere commercializzati e mercificati. L’acqua, gli acquedotti e le reti devono rimanere nelle mani pubbliche. Il governo della destra ma anche le ambiguita’ di una parte del centro sinistra, rischiano di avallare la privatizzazione dell’acqua e questo sarebbe una sciagura. Finora i processi di privatizzazione hanno prodotto il peggioramento dei servizi e l’innalzamento delle tariffe. Dalla Francia agli Usa -conclude Vendola- e’ in atto un ripensamento sulla privatizzazione dell’acqua. L’Italia invece si comporta come l’unico giapponese che continua a combattere anche se la guerra e’ finita”.